AZIENDA: A seguito di un degassamento della batteria, reclama 3000 euro da un'insegna di sigaretta elettronica.
AZIENDA: A seguito di un degassamento della batteria, reclama 3000 euro da un'insegna di sigaretta elettronica.

AZIENDA: A seguito di un degassamento della batteria, reclama 3000 euro da un'insegna di sigaretta elettronica.

Il 12 marzo 2016 un CRS ha preso il volo nel cortile della sua caserma. L'ufficiale sta parlando con i colleghi quando i suoi pantaloni prendono fuoco a seguito di un degassamento della batteria. Accusando il venditore di non averlo informato, ora pretende 3000 euro dall'insegna che gli ha venduto il prodotto.


UN ACCU IN CONTATTO CON MONETE DI VALUTA!


Il 12 marzo 2016, i CRS che si trovavano nel cortile della loro caserma hanno improvvisamente visto i loro pantaloni prendere "fuoco". Anzi, la batteria che ha in tasca ea contatto con alcune monete. Quasi due anni dopo, non è ancora tornato al lavoro e ha subito due trapianti di pelle dopo ustioni di terzo grado dentro il polpaccio destro.

Agli occhi della vittima, difeso dall'avvocato Alexia Navarro, questa misteriosa esplosione può provenire solo dal contatto tra la batteria e le monete. Da qui una missione affidata a un ufficiale giudiziario: acquistare un'altra batteria nello stesso negozio. Ma questo sarebbe stato venduto come è, senza documentazione. Il commercio risponderà dopo aver consegnato al poliziotto un equipaggiamento completo (equipaggiamento e batteria) accompagnato, quindi, da un avviso.

Prima di un giudice civile, la vittima ora rivendica 3 000 € per il marchio. Le deliberazioni su questo caso dovrebbero aver luogo su 31 il prossimo maggio.

FonteLavdn.lavoixdunord.fr

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Circa l'autore

Avendo una formazione in specialista della comunicazione, mi prendo cura da un lato dei social network Vapelier OLF ma sono anche editore di Vapoteurs.net.