Rilevati oppioidi mortali negli e-liquid in Australia: il lato nascosto del mercato nero

Rilevati oppioidi mortali negli e-liquid in Australia: il lato nascosto del mercato nero

In Australia è appena suonato un campanello d’allarme: una sostanza oppioide sintetica estremamente potente, protodesnitazene, è stato identificato per la prima volta nel territorio. Se questa scoperta preoccupa già le autorità sanitarie per il suo potenziale letale, è soprattutto il suo aspetto nei liquidi per svapo del mercato nero il che solleva serie preoccupazioni. Dietro questo allarme si nasconde un problema crescente: il crescente utilizzo delle sigarette elettroniche come vettore di sostanze illecite, soprattutto tra i più vulnerabili.

Liquidi elettronici contaminati da oppioidi

Secondo le autorità sanitarie australiane, questo nitazene di nuova generazione è stato trovato nei prodotti per lo svapo utilizzati da un gruppo di persone a Sydney. Questi utenti non sapevano affatto che le loro sigarette elettroniche contenessero un oppioide sintetico. Alcuni hanno così sviluppato grave dipendenza fisica dagli oppioidi senza mai avere l'intenzione di consumarlo. Uno di loro si è addirittura presentato al pronto soccorso in stato di astinenza, senza comprendere l'origine dei suoi sintomi.

Svapare, nuovo obiettivo per i trafficanti

I nitazeni, sostanze prodotte chimicamente, sono spesso più potenti del fentanil, un oppioide già responsabile di un'epidemia di morti nel Nord America. La loro fabbricazione non richiede né oppio né risorse naturali, il che li rende facilmente accessibile alle reti criminali.

Di fronte all’intensificazione dei controlli sugli oppioidi classici, i produttori clandestini stanno innovando e distribuendo queste molecole in canali di consumo non convenzionali, in particolare gli e-liquidi. Svapare diventa quindi un vettore discreto della diffusione di queste sostanze mortali, tanto più difficile da controllare in quanto i prodotti vengono spesso venduti sotto banco o online, senza alcuna regolamentazione.

Una risposta politica fuori passo

Anche se questa minaccia emerge, il governo del Queensland pianifica paradossalmente la chiusura di due centri di analisi antidroga. Una decisione ritenuta irresponsabile da molti esperti sanitari, i quali sottolineano che questi servizi permettono di identificare rapidamente la presenza di sostanze tossiche nei prodotti consumati.

Marianne Jauncey, direttrice medica del Centro di iniezione sotto supervisione medica, sottolinea che i farmaci attualmente in circolazione sul mercato nero sono più complesso e pericoloso che mai. I consumatori non sanno cosa stanno inalando o ingerendo: una situazione che rende i dispositivi di riduzione del danno più essenziali che mai.

Maggiore vigilanza sulle apparecchiature per lo svapo

Gli operatori sanitari ora chiedono un maggiore vigilanza sui liquidi elettronici : qualsiasi acquisto effettuato al di fuori del circuito ufficiale, in particolare su Internet o tramite venditori non autorizzati, costituisce una rischio maggiore. Si raccomanda di evitare qualsiasi ricarica la cui origine non sia stata verificata e di informare gli utenti dei potenziali pericoli, compresi quelli di prodotti apparentemente innocui.

La distribuzione de naloxone, un antidoto alle overdose da oppioidi, è oggetto di discussione anche come strumento essenziale nei luoghi frequentati da consumatori di svapo a rischio.

Un problema globale in divenire

Questo caso australiano illustra un fenomeno globale: l' crescente contaminazione dei prodotti da svapo con sostanze psicoattive, in un contesto di legislazione poco chiara e di elusione tecnologica. La sigaretta elettronica, inizialmente concepita come strumento per smettere di fumare, potrebbe così diventare un Cavallo di Troia per sostanze molto più pericolose.

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Circa l'autore

Editor-in-chief di Vapoteurs.net, il sito di riferimento per le notizie sullo svapo. Impegnata nel mondo dello svapo dal 2014, lavoro ogni giorno per assicurarmi che tutti i vapers e i fumatori siano informati.