Sorprendente! Sebbene i cerotti alla nicotina siano già stati offerti da molti anni per smettere di fumare, apprendiamo che cambiare marca durante l'astinenza sarebbe fortemente scoraggiato e potrebbe causare effetti indesiderati.
ANSM LANCIA UN ALLERTA SUI CEROTTI DI NICOTINA!
ANSM (National Medicines Safety Agency) ha appena lanciato un avviso su questo dispositivo per smettere di fumare: tutti i cerotti non sono equivalenti, non sono intercambiabili tra una marca e l'altra.
Nel suo comunicato stampa, l'Agenzia ricorda che ci sono quattro marche di cerotti sul mercato: Nicotinell, Nicopatch, Niquitin e Nicoretteskin. La quantità di nicotina che contengono e la velocità di diffusione sono diverse. Infatti, per i primi tre, le dosi sono 7, 14 o 21 mg per cerotto per un periodo di 24 ore. Tuttavia, per Nicoretteskin, le quantità di nicotina sono più elevate e in un tempo di diffusione più breve: 10, 15 o 25 mg in 16 ore.
Inoltre, il tasso e la dose di nicotina assorbita per ottenere effetti terapeutici non sono mai stati confrontati tra i diversi cerotti, ad eccezione di Nicotinell e del suo Nicopatch generico. "Ecco perché, a parità di dosaggio, due cerotti alla nicotina di marche diverse possono rilasciare il principio attivo più o meno rapidamente durante il periodo indicato; non è pertanto possibile garantire la bioequivalenza tra i cerotti"Dice l'ANSM.
È già difficile per i fumatori smettere, con il dosaggio sbagliato di nicotina il compito diventa più difficile. Questo è comunque ciò che può accadere sostituendo una marca di cerotto con un'altra. Sostituendo un cerotto da 7 mg con un cerotto da 10 mg a diffusione più rapida, la quantità di nicotina nel sangue aumenta troppo rapidamente, il che può portare a un sovradosaggio. I pazienti possono quindi manifestare episodi di nausea, mal di testa o palpitazioni cardiache.
Viceversa, se la quantità di nicotina è troppo bassa, si possono anche avvertire gli effetti collaterali. Con il ritiro inefficace, i sintomi di astinenza possono includere irritabilità, ansia o disturbi del sonno.
Fonte : Le Figaro